Nelle
giornate 11 e 18 di questo mese, sono stati finalmente trasmessi gli episodi di
Detective Conan i quali presentano Londra come ambientazione, che l’emittente
“Super!” ha lanciato come eventi singoli consapevole del grande apprezzamento
di cui godono.
L’articolo
di oggi si focalizza su una domanda: tutto ciò è giusto?
La strategia
degli emissari è condivisibilissima (sia per lo share che il brand), giacché questa vicenda ha generato grosso
interesse fra il fandom, tuttavia occorre menzionare come il London Arc non abbia
alcun nesso con la trama. Allora a cosa è dovuta questa popolarità?
A qualcosa
che non dovrebbe esistere all’interno di un prodotto giallo: la componente
amorosa, vera e propria sottotrama, che risulta invasiva.
Non avrei
avuto nulla da ridire se Aoyama avesse usufruito unicamente della figura
rimpicciolita del protagonista, invece, allo scopo di vendere qualche copia in
più, ha creato un caso pieno di lacune e assolutamente poco realistico. Personalmente,
non accetto quando un racconto si snatura, in contraddizione con le pretese
iniziali.
Detective
Conan, nonostante ormai non proponga più nulla di nuovo, può vantare
un’ambientazione ben definita, grazie ai numerosi riferimenti alla cultura
giapponese sparsi per tutta l’opera.
In questo
caso il contesto è decisamente surreale.
Questo
clamore deve far riflettere molti: assistiamo giornalmente ad inutili
contrapposizioni in merito a quale produzione sia migliore di un’altra,
dimenticandoci, però, che la percezione è soggettiva.
E tutto
varia a seconda delle esigenze di una persona. Un prodotto di nicchia, ad
esempio, non è sinonimo di opera matura.
Per coloro
che conoscono l’autore, questo potrà sembrargli un notevole passo indietro, visto
che in passato è stato in grado di sfornare manga quali Yaiba ottimamente
strutturati:
1) Incipit
surreale: Cosa ci faceva quella donna in Giappone e cosa l’ha spinta ad
invitare nella sua patria degli sconosciuti? Penso che l’unico commento il
quale renda giustizia a questa scemenza, sia il seguente: LOL.
2) Assolutamente
ridicolo il segmento al telefono, in cui il protagonista rivela di trovarsi a
Londra. E vogliamo parlare di Ran che non dice nulla pur udendo la voce di
Conan?
3) Le cascate
di Reichenbach si trovano in Svizzera. E come potete constatare dall’immagine
che ho pubblicato, Aoyama ha visitato Londra per prendere spunti ed ha
annunciato la produzione di questo caso sin dal 2003.
4) In
Inghilterra la sanità è pubblica, pertanto il movente non ha senso.
5) Come ha
fatto Haibara a contattare la famiglia di Shinichi? Inoltre i tempi per l’arrivo a Londra
non coincidono assolutamente.
6) Cosa sarebbe
successo se Conan non si fosse trovato all’interno della struttura dove stava
avvenendo l’incontro di tennis? Il metodo di Minerva è ingegnoso, ma anche
limitante e poco credibile.
7) Nella
realtà, se una persona si dichiara all’altra, e quest’ultima scappa, di certo
non viene preso come un bel segnale. E poi, proprio tramite flashback?
Momento
significativo, ma di mediocre intensità e debole sul piano della scrittura.
Ho avuto il
piacere di presentarvi il London Arc; forzature, frettolosità, zero approfondimenti
e soprattutto personaggi che perdono parte della loro caratterizzazione per
adattarsi a contesti veramente assurdi.
L’idea di
base era buona, ma non con questa dose massiccia di fanservice.
Voto: 4
Alla prossima.