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domenica 26 ottobre 2014

Detective Conan – I difetti del London Arc


Nelle giornate 11 e 18 di questo mese, sono stati finalmente trasmessi gli episodi di Detective Conan i quali presentano Londra come ambientazione, che l’emittente “Super!” ha lanciato come eventi singoli consapevole del grande apprezzamento di cui godono.
L’articolo di oggi si focalizza su una domanda: tutto ciò è giusto?
La strategia degli emissari è condivisibilissima (sia per lo share che il brand), giacché questa vicenda ha generato grosso interesse fra il fandom, tuttavia occorre menzionare come il London Arc non abbia alcun nesso con la trama. Allora a cosa è dovuta questa popolarità?
A qualcosa che non dovrebbe esistere all’interno di un prodotto giallo: la componente amorosa, vera e propria sottotrama, che risulta invasiva.
Non avrei avuto nulla da ridire se Aoyama avesse usufruito unicamente della figura rimpicciolita del protagonista, invece, allo scopo di vendere qualche copia in più, ha creato un caso pieno di lacune e assolutamente poco realistico. Personalmente, non accetto quando un racconto si snatura, in contraddizione con le pretese iniziali.
Detective Conan, nonostante ormai non proponga più nulla di nuovo, può vantare un’ambientazione ben definita, grazie ai numerosi riferimenti alla cultura giapponese sparsi per tutta l’opera.
In questo caso il contesto è decisamente surreale.
Questo clamore deve far riflettere molti: assistiamo giornalmente ad inutili contrapposizioni in merito a quale produzione sia migliore di un’altra, dimenticandoci, però, che la percezione è soggettiva.
E tutto varia a seconda delle esigenze di una persona. Un prodotto di nicchia, ad esempio, non è sinonimo di opera matura. 


Per coloro che conoscono l’autore, questo potrà sembrargli un notevole passo indietro, visto che in passato è stato in grado di sfornare manga quali Yaiba ottimamente strutturati:

1) Incipit surreale: Cosa ci faceva quella donna in Giappone e cosa l’ha spinta ad invitare nella sua patria degli sconosciuti? Penso che l’unico commento il quale renda giustizia a questa scemenza, sia il seguente: LOL.


2) Assolutamente ridicolo il segmento al telefono, in cui il protagonista rivela di trovarsi a Londra. E vogliamo parlare di Ran che non dice nulla pur udendo la voce di Conan?


3) Le cascate di Reichenbach si trovano in Svizzera. E come potete constatare dall’immagine che ho pubblicato, Aoyama ha visitato Londra per prendere spunti ed ha annunciato la produzione di questo caso sin dal 2003.


4) In Inghilterra la sanità è pubblica, pertanto il movente non ha senso.


5) Come ha fatto Haibara a contattare la famiglia di Shinichi? Inoltre i tempi per l’arrivo a Londra non coincidono assolutamente.


6) Cosa sarebbe successo se Conan non si fosse trovato all’interno della struttura dove stava avvenendo l’incontro di tennis? Il metodo di Minerva è ingegnoso, ma anche limitante e poco credibile.


7) Nella realtà, se una persona si dichiara all’altra, e quest’ultima scappa, di certo non viene preso come un bel segnale. E poi, proprio tramite flashback?
Momento significativo, ma di mediocre intensità e debole sul piano della scrittura.

Ho avuto il piacere di presentarvi il London Arc; forzature, frettolosità, zero approfondimenti e soprattutto personaggi che perdono parte della loro caratterizzazione per adattarsi a contesti veramente assurdi.
L’idea di base era buona, ma non con questa dose massiccia di fanservice.

Voto: 4
Alla prossima.

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