Oggi inauguro un nuovo tipo
di articolo, per permettere ai lettori di conoscere meglio ciò che
ho letto nell'arco degli anni.
Nello specifico menzionerò
i 5 contesti che mi sono rimasti più impressi e che ho seguito con
maggiore interesse.
Naturalmente è inutile dire
che la scelta di essi, è puramente soggettiva.
5° Posto: Il confronto fra
Kurapika e Ubo (Da “Hunter x Hunter” di Yoshihiro Togashi, saga
di York Shin City)
Ma questa è significativa poiché qui sono emersi per la prima volta i progressi compiuti da Togashi e la straordinaria capacità di egli di immettere contorni di vario genere all'interno delle proprie opere.
Contrariamente a quella che lo ha consacrato, in HxH la psicologia dei PG traspare anche attraverso i pensieri e le parole adottate. E si tratta di una cosa che in Yu Yu risaltava meno, poiché traspariva solo mediante ciò che essi compivano.
Come alludevo, il tutto è valorizzato da un'ambientazione horror. Difatti se precedentemente siamo abituati a contesti ricchi di divertimento e la presenza di espedienti narrativi comuni alla maggior parte degli shonen battle, in questo caso l'autore sfodera il meglio di sé proponendo una situazione di grande suspense.
Da brividi.
4° Posto: La morte di Hideyuki Makimura (Da “City
Hunter“ di Tsukasa Hojo)
Tsukasa Hojo è l'esempio
massimo di come un autore possa fidelizzare il proprio pubblico anche
disegnando molte storie slegate fra di loro.
Il merito di questo?
Personalmente sono sempre rimasto ammaliato dal grande realismo che ha
saputo imprimere.
In City Hunter sono
facilmente riscontrabili un sacco di citazioni all'epoca in cui è
stato serializzato, e lo stile dei suoi disegni, vanta un dinamismo
incredibile. E' un prodotto godevole e raramente noioso.
Ho selezionato questo
momento poiché, narrativamente parlando, ha il compito di inserire
in maniera stabile, la figura di Kaori. Ovvero la protagonista
femminile.
Da quell'istante l'autore
darà sfogo a tutta la propria vena comica, giocando
sull'immedesimazione dei lettori.
3° Posto: Ricordi (Da
“Kaito Kid” di Gosho Aoyama)
Tuttavia ha molti difetti. E
gli rimprovererò sempre di aver immesso nella sua opera principale,
vicende amorose trattate in maniera estremamente ripetitiva, che in
Giappone (purtroppo) tendono ad essere apprezzate da una fetta
importante del fandom. Quindi perchè proporre qualcosa di più
complesso e che conosci poco quando gli schemi collaudati funzionano
perfettamente?
La componente amorosa
riveste un ruolo importante anche in un manga in pausa da
innumerevole tempo, e che l'autore ha spesso pubblicizzato in
Detective Conan tramite la scrittura di casi i quali prevedono la
presenza di personaggi non appartenenti a quell'universo.
Il contesto in questione è
famigliare anche agli affezzionati dell'anime italiano di DC, non
solo per la presenza del loro protagonista, bensì perchè questa
storia contribuisce alla composizione dello special 219, tradotto
barbaramente dalla Merak col titolo de “La leggenda di Furto Kid”.
Nell'arco di tutto questo
tempo, rimane l'unica situazione a sfondo amoroso da lui prodotta che
mi ha colpito.
Il motivo? Molte presenti in
Detective Conan sono forzate e irreali, ed i personaggi perdono parte
della loro caratterizzazione per adattarsi a segmenti penalizzati
dalla voglia di protrarre.
Come dico sempre, per essere
compreso a fondo il personaggio di Kaito va letta l'opera con cui
Aoyama ha esordito nel panorama nipponico. Qui ci viene mostrato come
lui non abbia dimenticato gli insegnamenti del padre e quanto sia
importante il rapporto con Aoko, rievocando un'esperienza passata. Ed
il gesto stesso da lui compiuto e presente nell'immagine che ho
pubblicato, è un riferimento alla figura di Toichi.
Può sembrare banale, ma è
semplice e mi ha saputo coinvolgere.
2° Posto: Il sacrificio di Minato e Kushina (Da “Naruto” di Masashi Kishimoto, saga del controllo del Nove Code)
Questo spezzone è tratto da quello che a mio avviso può definirsi l'ultimo grande lavoro di Kishimoto. Difatti mi aggrego alla delusione dettata da una saga finale caratterizzata dall'incoerenza.
In questo caso però c'è poco da dire, l'autore non ha mai brillato quando si è cimentato con gli approfondimenti psicologici, ma a livello emotivo, sa impressionare il lettore.
Per i modi in cui è avvenuto, si tratta anche di un manifesto a sfavore dell'egoismo.
A mio avviso è difficilmente eguagliabile.
1° Posto: Il flashback di Hiei (Da “Yu Yu Hakusho” di Yoshihiro Togashi, saga dei Tre Re)
Mi sono già espresso nell'articolo apposito: Togashi ha saputo delineare in maniera perfetta il carattere di ognuno dei suoi co-protagonisti, facendogli intraprendere dei percorsi di grande crescita. Cosa di certo non apprezzabile ovunque.
Perchè ho deciso di premiarlo? Perchè nonostante la scarsa qualità dei disegni, ho atteso questo momento per due saghe intere.
E quando l'ho finalmente letto, l'ho adorato.
Gode di estrema profondità ed ha il compito di definire la figura di Hiei.
La solitudine, il disprezzo per il villaggio che l'ha ripudiato, la ricerca della sorella e la gemma, il mutamento del proprio carattere. Insomma, senza di esso, forse non sarebbe il mio personaggio preferito.
Gli approfondimenti proposti prima dell'annuncio dell'inizio del torneo (sottolineati poco dal fandom), tendono in parte a smorzare l'attenzione circa l'inconcludente finale. Quantomeno per me.
Vi do appuntamento alla prossima.
Nessun commento:
Posta un commento