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venerdì 18 luglio 2014

WWE Battleground 2014 – Pronostici



Questa volta evito qualsivoglia considerazione riguardante il prodotto; purtroppo la qualità in WWE è altalenante, ed i booker sono incapaci di lavorare su più fronti.

Kickoff Match: Cameron vs Naomi

Incontro che permetterà alle due di intraprendere una carriera singolarmente. Scelta giusta per un PG insipido il quale non aveva più senso di esistere.
Posso senza dubbio affermare, che otterranno risultati e gratificazioni differenti.
Difatti per Naomi il titolo non tarderà ad arrivare (i piani prevedevano una sua vittoria già a marzo), mentre Cameron, verosimilmente occuperà un ruolo da jobber.
Alla luce di questo, il pronostico è a senso unico.


Jack Swagger (w/ Zeb Colter) vs. Rusev (w/ Lana)

Con questo feud ritorniamo al discorso inerente la scarsa attualità del prodotto, peraltro si è vista grande banalità sul piano delle tematiche.
Il turn di Swagger è perfettamente riuscito; grazie anche alla figura di Colter, il ragazzo sta recuperando credibilità ed è over.
Mi auspico che questo possa rappresentare un punto di partenza, poiché, pur essendo un worker onesto, gli è stato affibbiato un personaggio concreto.
Tuttavia, presumo che per Rusev sia solo un avversario di transizione, pertanto pronostico una sua vittoria.
Nel complesso, reputo comprensibile il suo push: la WWE come multinazionale specializzata nell'intrattenimento, deve necessariamente proporre uno show variegato, e dopo innumerevole tempo va effettuato un rinnovamento. Considerato soprattutto che con Big Show ed Henry in questo momento non hanno idee.

Chris Jericho vs Bray Wyatt

Si sta concretizzando quello che molti temevano; come ho già detto in più circostanze, la Wyatt Family necessita di una buona scrittura per emergere, cosa cui la WWE non garantisce da qualche anno.
Oggi come oggi, sono ripetitivi e le aggressioni di Harper e Rowan rendono questi segmenti fini a se stessi.
Senza contare che il job di Jericho non permette più a nessuno di effettuare un salto, in quanto abusato.
Quasi certamente si tratterà di una serie di incontri, con affermazione finale di Wyatt, per cui pronostico una vittoria del rientrante Y2J.

Battle Royal For The Intercontinental Championship

Paradossalmente, vedo Cesaro come l’unico possibile vincitore. E sono dell’idea che sul suo stint con Heyman abbia pesantemente influito il cambiamento dei piani occorsi per Summerslam.
Fra l’altro, quest’ultimo ha dimostrato ulteriormente di non essere in grado di aiutare i talenti da valorizzare, poiché tende a oscurarli.
Il suo assistito si presenta favorito poiché al momento non dispone di una storia, e reputo i job concessi nell’ultimo periodo solo un modo per rendere l’incontro incerto.

Divas Championship: AJ Lee vs Paige

Per il momento aspetto a esprimere giudizi.
Vince McMahon si è detto insoddisfatto del regno della britannica, tanto da catalogarlo come disastroso.
Effettuata questa premessa, dico che la faida proseguirà certamente con un turn heel dell’ex campionessa. Affinché ciò avvenga, è necessaria una sua sconfitta.
Tutto sommato l’idea di fondo è buona, poichè permetterà al suo personaggio di evolvere, tuttavia l’eventuale riconquista del titolo influirà pesantemente sull’esito di tutto.
Il rischio di bruciare la ventunenne, è altissimo.

Seth Rollins vs Dean Ambrose
I miglioramenti compiuti da Rollins sono evidenti, ma temo che possa ritrovarsi schiacciato dalla figura di HHH, come accaduto anche ad Orton.
Ambrose d’altro canto gode di un personaggio atipico da face, di cui in questo momento c’è senza dubbio bisogno. Mediante gli interventi di quest’ultimo ad ogni tentativo di cash da parte di Rollins, la WWE ha saputo delineare un quadro efficace, nonché utile anche per i mesi a venire.
Punto su una vittoria dell’ex Moxley.

Fatal Four Way Match For The WWE World Heavyweight Championship: John Cena vs Kane vs Randy Orton vs Roman Reigns
Rimango alquanto perplesso dalla costruzione di questo incontro.
L’Authority ha cercato in tutti i modi di estromettere Reigns dal Ladder Match per l’assegnazione del titolo a MITB, e gli consegna un posto all’interno di questo?
Inoltre vedere la suddetta fazione che si contrappone a Cena non ha alcun senso, poiché egli rappresenta il tipico prodotto che la compagnia cerca da sempre.
Insomma, rinnovo le perplessità. In WWE non si riesce più a creare un equilibrio logico.
Ovviamente il campione manterrà il titolo, per dare il via alla costruzione del main event di Summerslam, che lo vedrà contrapposto a Lesnar.

Chiudo l’articolo con un tributo nei confronti di Santino Marella, che si è recentemente ritirato.
Wrestler rovinato dal comedy? No, salvato.
Alla prossima.

lunedì 14 luglio 2014

Finale Mondiale 2014 – Cronaca di una vergogna

 
Inutile nascondersi, la finale di un campionato del mondo è un evento che richiama sempre un numero considerevole di persone da tutto il mondo.
Tuttavia, sarebbe lecito aspettarsi uno spettacolo degno di questo nome.
Colgo l’occasione per i fare i miei complimenti a Jim Boyce, presidente del comitato arbitrale. Soprattutto per la fallimentare designazione di Nicola Rizzoli alla finale.
Nulla di nuovo sotto il sole, il bolognese si è reso protagonista di una prestazione sottotono, denotando pressione e mancanza di personalità quando occorreva espellere la gente.
L’intervento del portiere del Bayern al minuto 57°, assolutamente scomposto, meritava una sanzione ed il rigore.
Lo stesso dicasi a favore delle azioni compiute da Aguero nel primo tempo supplementare.
Ritorniamo però al discorso della sudditanza psicologica, decisioni simili avrebbero letteralmente cambiato l’inerzia della partita.
Già, ma purtroppo dimentico che la gente si beve tutto quello che la Rai propina.
A tal proposito, Dossena incommentabile.
 
Sul piano del gioco, una Germania propositiva, ma che rispetto alle ultime uscite si è dimostrata meno concreta, sotto quest’ottica determinante comunque l’ingresso di Schürrle.
Inoltre ottimi Lahm, Boateng e Schweinsteiger; quest’ultimo un vero e proprio combattente capace di garantire equilibrio e sostanza.
Menzione d’onore per Neuer, un portiere che per tutta la competizione, con la propria completezza, ha legittimato lo status di numero al mondo.
Nello specifico, ha la capacità di leggere una partita, decidendo quando intervenire.
L’Argentina d’altro canto ha confermato la buona organizzazione, tuttavia paga un attacco poco all’altezza, con Higuain e Palacio che, in questa serata, rappresentano i simboli della decadenza del nostro calcio giocato. Due errori imperdonabili.
Sul paragone, Messi – Maradona ritengo siano state spese fin troppe parole; molti non capiscono che lo sport che amano si è evoluto.
L’unico appunto che si può fare a Leo, è sul piano caratteriale. Diego era un trascinatore e guidava la squadra col proprio carisma.
Il suo fallimento è imputabile unicamente al modo in cui gioca la nazionale di Sabella.
Lungi da me sminuire la sua immensa classe, ha offerto qualche apertura interessante e quando accelerava, era micidiale.

In linea di massima, mi sento di affermare che la Germania meritava questo trofeo, in onore della propria longevità nell’arco delle competizioni tenute negli ultimi anni e ai forti cambiamenti attuati all’interno del panorama tedesco all’inizio del nuovo secolo, con l’imposizione delle accademie.
Se ci dovessimo basare unicamente su questa partita, però, avrebbe meritato la nazionale sudamericana, nonostante l’errato cambio Lavezzi – Aguero e una leggerezza difensiva sul gol di Gotze (pareggiata dall’errore tedesco non concretizzato da Higuain nel primo tempo).

A nessuno stimolava il pensiero di un Argentina campione in terra nemica?
Si sarebbe trattato di uno smacco per i brasiliani. Organizzi il Mondiale in patria con l’intento di vincerlo, rimedi diverse figure provinciali, e come se non bastasse, vincono i tuoi peggiori nemici.
Di fatto resterà solo uno scenario su cui congetturare nel corso dei prossimi tempi.
Cerchiamo in ogni caso di apprezzare lo spirito verdeoro, sostenevano chi li aveva umiliati.
Per la serie “il vero carnevale”.

E poi, ci sono gli italiani.
La cui maggior parte tifava una nazione che per anni ha ridicolizzato il nostro popolo e che ci disprezza.
Esempi? Uno è presente in alto, ma posso citarvi anche una testata giornalistica del giorno antecedente alla finale di Champions League del 2010 fra Inter e Bayern.
“Stereotipi”, direbbe qualcuno, ma il rimando alla Mafia fu chiaro.

Insomma, programmazione e serietà, componenti sempre meno riscontrabili da noi, ma la speranza di superarli nuovamente in futuro, è viva.
A presto.


martedì 1 luglio 2014

Repubblica: “La legge anti-pedofilia risparmia i manga”

 
Il titolo fa riferimento alla testata dell’articolo rilasciato sul noto quotidiano lo scorso 19 giugno.
Che potete consultare qua.
Per una volta, ho deciso di scendere in campo al fine di difendere la “nostra” categoria, per anni bistrattata. Naturalmente nei limiti del possibile.
Nulla di nuovo sotto il sole, affermerebbe qualcuno, ma di certo è innegabile come Giampaolo Visetti si sia basato su un tipico luogo comune. Pertanto approfitto per dire che generalizzare è sbagliato in ogni contesto.
All’interno viene messo in chiaro sin da subito che la parola “manga” significa “immagini stravaganti”, quando in realtà con questo termine ci si riferisce unicamente alla nona arte, ovvero il fumetto giapponese.
Nel nostro paese c’è sempre stata estrema cautela con questo genere di prodotti, a detta di molti diseducativi e volgari.
Personalmente penso che abbia influito in maniera negativa anche il modo attraverso cui sono stati proposti per anni sulle varie emittenti televisive, con modifiche dei dialoghi ed un sacco di censure. L’intento di renderlo qualcosa di adatto solo ad una fascia d’età bassa, era palese.
I manga presentano varie analogie con un genere letterario molto conosciuto, vale a dire le fiabe.
Esse tendono a narrare percorsi di crescita o storie con insegnamenti dal carattere morale, ma la prima grossa influenza, è costituita proprio dal mondo reale.
Su ogni storia incide il periodo in cui viene scritta, e collega i lettori con un mondo che non comprendono pienamente sottolineando le paure e le esigenze.
Le accuse che solleva il giornalista, appaiono subito sterili: difatti all’interno del panorama nipponico sono presenti diversi tipi di racconti inerenti il fumetto, i quali indirizzano il lettore e permettono ad egli di scegliere ciò che più ritiene adatto per se.
Le componenti di cui parla, quantunque proposte anche in maniera discontinua, descrivono la natura dell’essere umano da una prospettiva particolare.
Non si limitano ad intrattenere, ma assumono un valore pedagogico giacché sono coadiuvate ad un’incredibile varietà sul piano delle tematiche, dal migliore al peggiore.
Insomma, gli autori forniscono la propria interpretazione della realtà.
 
In Giappone, nonostante il persistente tradizionalismo, tramite questo settore (le cui stime dovrebbero aggirarsi attorno ai 5,5 miliardi) sono riusciti a risollevarsi dalla seconda guerra mondiale ed hanno trovato un nuovo modo per combattere le discriminazioni sociali.
In Cina vengono intruppati, in Francia vantano il primato a livello educativo; qua in Italia d’altro canto non facciamo niente. Pertanto certi comportamenti, figli di innumerevoli motivi, dovrebbero essere accolti in maniera diversa.
Voglio concentrarmi su una cosa: in molti attribuiscono al giornalismo una delle principali cause della situazione attuale del nostro paese. Francamente mi ritrovo in quelle parole.
In questo caso un argomento complesso quale la pedofilia fa da sfondo, allo scopo di condizionare il popolo italiano. Tutto viene enfatizzato, e l’informazione perde ogni qualsivoglia forma di validità.
Presumo sia questo il destino dei propri contenuti una volta ottenuti dei contratti onerosi con determinati sponsor, o sbaglio?
Cosa manca, dunque? L’equilibrio.
 
Inoltre spiegatemi in base a quale criterio un corrispondente di Pechino possa occuparsi di temi riguardanti un altro stato. Perché è questo che Visetti ha fatto.
Noi estimatori di questo prodotto puramente catartico abbiamo ben poco da recriminarci, questa vicenda ha messo in luce ulteriormente l’ipocrisia di una fetta consistente del sistema mediatico.
Alla prossima.