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domenica 28 settembre 2014

Detective Conan VS Kindaichi Shounen No Jikenbo


Quest'oggi voglio proporvi un confronto fra le due opere gialle più conosciute e rinomate del panorama nipponico, scritte rispettivamente da Gosho Aoyama, e l'accoppiata Kanari / Amagi (vero nome Tadashi Agi).
Si tratta di due manga ancora in corso di produzione, e che figurano all'interno della classifica dei prodotti più ristampati di sempre.

In passato, da persone evidentemente superficiali, sono state spesso messe sul medesimo piano. In realtà, se escludiamo le componenti predisposte del tipo, mi sento senza dubbio di affermare che DC vanta un target più ampio e può tranquillamente essere definito "commerciale".
Non a caso, Aoyama non ha mai disdegnato il fanservice, immettendolo con grande sapienza; in questo sono stati fondamentali diversi fattori (commedia), grazie ai quali ha reso ricco il proprio titolo.
Il primo è la trama: nonostante gli sviluppi avvengano ormai di rado (complice due cose: una struttura buona ma schematica, che la condiziona, e l'apprezzamento di cui Detective Conan gode come settimanale), l'autore può vantare una delle storie meglio costruite dell'ambito shonen, capace di generare interesse e priva di incongruenze. Il punto di forza è rappresentato proprio dai casi che la compongono.
In secondo luogo vi sono le vicende amorose: sappiamo tutti che costituiscono una forzatura in contrasto col genere, tuttavia non si può ignorare come molti legami vengano approfonditi, anche se il modo in cui occorre talvolta denota mancanza di originalità.
Per tutto ciò, tolleriamo maggiormente ad egli le sue ultime produzioni, che hanno evidenziato un calo nella sceneggiatura e scarsa suspense.


In Kindaichi (più splatter, più dramma, casi più lunghi con ritmo narrativo più dinamico e maggiori avvenimenti) il discorso è differente, giacché è incentrato unicamente sulla parte gialla, che viene sviscerata in ogni sua forma.
La soprannaturalità, denigrata da molti, è un elemento ricorrente ma di pura facciata, con cui si gioca spesso.
Vi troverete inoltre davanti a qualcosa di più maturo, introspettivo, e soprattutto emergerà la visione dei creatori nei confronti di un tema di grande rilievo: la giustizia.
Difatti, saranno facilmente riscontrabili personalità dal passato tragico, ricche di paure e angosce, con le quali sarà possibile immedesimarsi. Mediante la loro figura, ci verranno impartiti grossi insegnamenti di natura morale.
Parlare di questo in Detective Conan equivale ad entrare in un campo minato, in quanto vigono parecchi pareri contrastanti per una precisa scelta dell'autore: ossia la caratterizzazione estremamente marcata del protagonista.
A causa di Aoyama (che esprime i suoi pensieri attraverso questo personaggio), sostengo che Shinichi sia penalizzato da un accostamento messo in chiaro sin dall'inizio, quello con Sherlock Holmes.
Da quest'ultimo ha ricavato tutto, anche un tratto caratteriale che impedisce alcuna varietà nei casi.

Difficile parlare dei PG, dato che il raffronto si pone tra due scuole di pensiero diverse che hanno il merito di non essersi snaturate; con la trama in mezzo, DC ha il costante bisogno di introdurne, finendo per lasciare indietro gli altri e risultare piatti. Anche in Kindaichi gli stereotipi non mancano, ma in generale spiccano per aspetti più concreti e reali.
Realistico è anche il ruolo a cui viene relegata la donna nel manga serializzato sullo Shonen Magazine: secondario. Questo sottolinea un lato non edificante della società giapponese, ovvero il forte maschilismo.

Avete ragione, avrei potuto essere più prolisso.
Mi ero prefissato però degli obbiettivi precisi: farvi conoscere le opere elencandone le proprie peculiarità, ma menzionando al contempo i difetti, per un'analisi a tutto tondo.
Si tratta di un articolo scritto unicamente in funzione di una determinata categoria, per la quale i dettagli non sono necessari.
La scelta fra questi prodotti di qualità dipende esclusivamente dalle esigenze di un lettore / spettatore.
Alla prossima.

venerdì 19 settembre 2014

WWE Night Of Champions 2014 – Pronostici


Ben trovati; è davvero brutto constatare come in queste settimane nulla sia cambiato, con gli show che continuano a non presentare una scrittura, riflettendo poco le reali potenzialità del roster.
United States Championship: Sheamus vs Cesaro
Inutile nascondersi, detenere un titolo in quest’epoca significa inevitabilmente subire un appiattimento del proprio character. Sulla base di ciò, non auguro nemmeno allo sfidante di rimpiazzare Sheamus, visti peraltro gli scarsi minutaggi cui vengono spesso affibbiati agli incontri.
In questa circostanza, tuttavia, mi ritrovo costretto a puntare su Cesaro, dato che si tratta del secondo assalto nell’arco di pochi mesi.
Le parole di Vince Russo avranno sortito l’effetto sperato? La collaborazione con Heyman è servita solo a mantenere on screen quest’ultimo.

Triple Threat Match For The Divas Championship: Paige vs AJ Lee vs Nikki Bella

Lieto di sapere che Paige non è stata bruciata, anche se non dispone ancora di una caratterizzazione definita e potrebbe perdere nuovamente il titolo nei mesi a venire.
Già, non penso che questa prima difesa possa riservare sorprese, poiché come sicuramente avrete notato, manca Brie.
La sorella verrà messa in condizione in vincere, e proprio in quel momento interverrà la moglie di Bryan, che permetterà alla loro rivalità di proseguire attraverso una serie di incontri singoli.


Intercontinental Championship: Dolph Ziggler vs The Miz

Confesso di aver trovato priva di logica la scelta di far perdere il titolo a The Miz, che complice un personaggio marcato e banale ma che interpreta bene, sta riacquistando interesse dopo innumerevoli anni.
Soprattutto perché questo è avvenuto con un lottatore col contratto in scadenza già nel 2015 (Si, cari smark, non è previsto alcun push per Ziggler).
Effettuate queste osservazioni, non escludo un nuovo passaggio di consegne.


Tag Team Championship: The Usos vs Goldust & Stardust

Dopo un buon 2013, la categoria sta vivendo un periodo altamente sottotono, con gli Usos che ho spesso predetto perdenti.
Questa volta, pur mantenendo tale premessa, non nascondo le perplessità per due personaggi che necessitano di una scrittura continuativa per non rischiare di cadere nell’anonimato.


Mark Henry vs Rusev (w/ Lana)

Feud impostato in maniera similare ai precedenti, con una tematica vecchia ma efficace con il pubblico, la quale contribuisce a mandare over entrambi i contendenti.
Dati gli imminenti piani previsti per l’ex star di NXT, mi aspetto una sua vittoria con conseguente conclusione della faida.

Roman Reigns vs Seth Rollins

Ennesimo capitolo dell’epopea Reigns / Authority, che porterà il samoano alla vittoria della Royal Rumble e al main event di Wrestlemania, qualora dovesse continuare a riscuotere consensi.
In virtù del risultato conseguito lunedì, atto a tutelarlo, mi aspetto una sua sconfitta. Da menzionare il possibile rientro di Ambrose, che ha recentemente finito le riprese del suo film.

Chris Jericho vs Randy Orton
Incontro che nasce dal nulla e di cui non si sentiva la necessità.
Dopo una serie pressoché infinita di job, Orton tornerà alla vittoria in quel che sancirà la fine dello stint di Jericho. Inutile? Direi proprio di sì, visto che lo stesso Wyatt non figura nella card dell’evento.
Il personaggio però ha decisamente influito.

WWE World Heavyweight Championship: Brock Lesnar vs John Cena

Comincia a sentirsi il peso dell’assenza di Lesnar.
Triple H infatti ha provato ad indire un nuovo sfidante, dubitando delle reali possibilità di Cena; un mero espediente narrativo utilizzato per riempire gli spettacoli, a causa dalla mancanza del campione.
Ho comunque apprezzato i segmenti fra lo sfidante e Heyman: come molti sostengono, il momento per turnare il bostoniano sarebbe giunto. In questo caso la WWE si è limitata a sottolineare la presenza di due fazioni contrastanti sul piano del tifo, per poi far trasparire un messaggio significativo: Cena non turnerà, a maggior ragione oggi dove gli altri Top Face non offrono garanzie.
Senza scordare il discorso legato al merchandising.
Lesnar vincerà a fatica e non assisteremo ad alcun incasso, altrimenti l’angle dello scorso mese perderebbe valore. E francamente non nutro interesse per il regno dell’ennesimo heel stereotipato.

In attesa di tempi migliori, vi saluto.