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lunedì 10 marzo 2014

Lupin III – Il tesoro degli zar


Quest’oggi pubblico il primo articolo inerente ad un anime; tengo a precisare che non si tratta di quello a cui ho accennato nell’ultimo articolo, che presumibilmente rilascerò ad aprile dopo Wrestlemania.
Parlo di un’opera riconosciuta a livello globale, la quale sicuramente conoscete anche voi, e che ancora oggi, dopo innumerevole tempo, attira più fasce d’età.
Monkey Punch non era un fenomeno a scrivere la trama ma in quanto a carisma e caratterizzazione, ha ben pochi eguali, e in Lupin grossa parte del merito di sicuro va attribuita ai personaggi, col tempo divenute delle icone.
Questo special, prodotto nel 1992 e che ho avuto modo di rivedere l’altra notte, lo reputo estremamente fedele all’originale, in quanto viene messa in risalto la personalità comica dei personaggi con tanti segmenti, che rendono più piacevole l’intera produzione e permettono alla trama di rifiatare e non risultare eccessivamente pesante.
A volte, e questo non mi permetto di negarlo, tali segmenti risulteranno quasi invasivi, ma ritengo che per i temi trattati, la loro presenza sia giusta e azzeccata.
Proprio le tematiche.
Questo è uno special atipico sotto innumerevoli aspetti, soprattutto per niente adatto ad una fascia d’età bassa; si parla di droga, avvengono allusioni a pratiche riguardanti il sesso, scene di violenza ed anche di nudità, principalmente all’inizio, dove è possibile riscontrare una massiccia dose di fan service.


Trama ben scritta, la quale si evolve in maniera coerente con qualche scelta narrativa inaspettata.
Nello specifico mi riferisco all’aver fatto passare dalla parte di Lupin il criminale rimasto orfano del proprio complice, al fine naturalmente di rafforzare la figura del cattivo di turno, il quale li aveva assunti per compiere il furto alla banca.
Ovviamente però, per esigenze legate ai ruoli dei personaggi, il suo sacrificio è stato necessario.
Sta di fatto che nel finale avviene un grosso salto qualitativo, mi è piaciuta la piega presa dalla storia e lo spazio riservato ad ogni personaggio.
Inoltre, a differenza delle altre volte (sempre in merito al discorso dello special “atipico”), la figura femminile eccezionalmente coinvolta non si limita unicamente ad essere la persona di cui Lupin si innamora e ad essere implicata per via di una parentela, ma del tesoro fruisce solo lei.
Restando in tema, la scelta finale è stata davvero toccante sul piano emotivo ed umano.
Sulle anomalie riscontrabili, è interessante notare il ruolo nella vicenda di Goemon, visto che in questi special è più facile trovare la banda al gran completo, poiché gli animatori stessi sono perfettamente coscienti del fatto che i fan tendono ad apprezzare maggiormente contesti simili.
In ogni caso, anche questo è uno dei vantaggi di un prodotto non destinato alle sale cinematografiche.

Arriviamo ad uno dei PG chiave, di cui personalmente non ho disdegnato la presenza.
Rasputon si cela dietro il personaggio del “santone”, il quale, con lo scopo di sottrarre dei soldi, predice il futuro a uomini molto influenti nella malavita.
Il design richiama immediatamente alla figura di Rasputin, di cui è un discendente; singolare il modo di caratterizzarlo attraverso le dita, ma che contribuisce a renderlo più interessante e enigmatico.
Sensato ed efficace il modo tramite il quale si sono liberati di lui.


Ed ora veniamo alle note dolenti.
Zenigata ricopre un ruolo marginale, si è palesemente visto che non sapevano come gestirlo, tant’è che il suo personaggio non si evolve e rimane ancorato ad un motivo (catturare il protagonista) che risulta fin troppo flebile quando di mezzo ci sono le condizioni climatiche ostili.
Sono presenti pure alcune forzature: ad esempio il fatto che Lupin riesca a trovare una persona disposta ad affittargli un luogo per cominciare a scavare, ed anche che Zenigata riesca a rimuovere con agilità la lastra di ghiaccio a cui era attaccato per seguire il protagonista e dar vita all'ennesimo segmento comico. Poteva farlo prima.
Personaggi disegnati ancora coi volti allungati.

In sostanza, “Lupin III – Il tesoro degli zar” non può certamente definirsi un capolavoro, si tratta di un prodotto diverso nelle scelte narrative da ciò che solitamente viene concepito e che nel complesso riesce a intrattenere.
Consigliato ai fan della serie, non propriamente agli spettatori più sensibili, per i motivi sopraccitati.
Voto: 7
Alla prossima.